
IL TRAILER VIDEO
parla anche di me
Desiderio il Re dei Longobardi Tra Storia e Leggenda: di Umberto Galbiati
Per decenni ho condiviso la mia esistenza con il mondo Longobardo senza quasi esserne conscio, tranne per il fatto che il nome della mia Regione derivasse da loro. In questo breve video, in poco più di 18 minuti, vi è tutta la storia del libro.
Ecco l’autore

INFORMAZIONI SULL’AUTORE DEL LIBRO
Umberto Galbiati
Sono nato a Biassono, vicino a Monza. Mi ricordo ancora della visita che feci da bambino al Museo Archeologico del mio paese, in cui appresi che in passato ospitò un piccolo insediamento longobardo, una “fara”. Tra le altre cose, ciò è testimoniato da un ritrovamento di una interessante fibbia di cintura, finemente lavorata, dell’epoca della Regina Teodolinda.
Feci le scuole medie a Monza frequentando la Zucchi, in un edificio che sorge ancora oggi nella zona medioevale della città, a pochi passi dal Duomo. La mia insegnate di italiano, storia e geografia, appassionata dei Longobardi, ci portò spesso in giro per Monza per mostrarci e parlarci dei reperti archeologici disseminati per la città.
In particolare modo mi impressionò la prima visita che feci al Duomo di Monza, sede della sepoltura di Teodolinda. Ma ciò che più di tutto mi affascinò, fu una serie di straordinarie oreficerie custodite nel Museo e nel Tesoro del Duomo, che fecero sì che mi interessassi più attivamente di tali oggetti anche dopo decenni da allora.

Basilica di San Michele
Vivo da anni a Pescate, ridente paese affacciato “su quel ramo del lago di Como che volge a meridione” sulle pendici del Monte Barro, sul cui lato occidentale sorgeva anticamente l’insediamento della città di “Barra” e su quello orientale sorge la Basilica di San Michele, struttura incompiuta, edificata da Re Desiderio e da lui dedicata al Santo “preferito” dai Longobardi.
A Pescate e nei paesi qui intorno, nel raggio di pochi chilometri dalla vetta del Monte Barro, vi sono delle straordinarie vestigia storiche di epoca longobarda, alcune già scavate, altre in corso di scavo, che mi hanno fatto interessare ai Longobardi ed al loro Regno in Italia perché, nel corso di soli 200 anni, hanno forgiato buona parte del nostro Paese italico.

Corona Pendente
Tutto per me iniziò nel 2020, quando mi imbattei in una corona regale quasi accartocciata.
Ritrovata anni prima, era finita lì sotto chissà come e perché, proprio nel bel mezzo delle macerie appartenenti ad una sala di un trono Alto Medioevale, scavata da poco sul Monte Barro.
Si tratta della “Corona Sospesa”, che è attualmente visibile nel Museo del Monte Barro (quella nella foto è solo una riproduzione).
La visione di questo manufatto mi “folgorò” letteralmente. Mi colpì particolarmente perché non aveva i fasti delle classiche corone regali dei Franchi, dei Goti. E neppure dei Longobardi…!
E’ piuttosto un pezzo di metallo vile e del tutto arrugginito. Tuttavia risulta abilmente “ricamato”.
La cosa più strana che notai subito, fu che non aveva incastonate pietre preziose, smalti e vetri. E neppure possedeva altri “preziosismi” ed “orpelli” tipici degli allora regnanti.
Insomma, la corona mi interessò subito per la sua estrema semplicità e nello stesso tempo finezza. Ma soprattutto, per essere stata creata per essere sospesa, magari sopra la testa di qualche Re!

Il Monte Barro
Per via del sito ove fu ritrovata, la corona fu subito attribuita ai Goti. Ma qualcosa non mi quadrava.
Mi chiesi allora: ma quale Re dei Goti era presente sul Barro nell’ottavo secolo dopo Cristo?
Allora non ero un esperto del mondo dei Longobardi, anche se mi erano sempre piaciuti. Ma scoprii presto che se avessi voluto scrivere un libro su di loro, avrei dovuto diventarlo.
Così mi documentai meglio e studiai in modo approfondito la “scarna” storia locale.

Adda e Monte Barro
E così non tardai a scoprire che vi era un mistero appassionante! Si trattava di una specie di “buco temporale”, che però nessun libro di storia precedentemente consultato o sito archeologico da me visitato sino ad allora, era stato in grado di documentare con certezza. A questo punto la mia curiosità ebbe così il sopravvento su ogni cosa.
E dopo la curiosità venne a galla anche la mia passione per l’Alto Medioevo e per i fatti “italici” accaduti in quella lontana finestra temporale.
Fu così che mi imbattei nel mitico “Re Desiderio” e nella sua straordinaria famiglia. Ma è tutto narrato in questo mio romanzo!